Alla prima edizione della Next Mobility Exhibition, che si è conclusa il 14 ottobre negli spazi di Fiera Milano Rho, hanno preso parte 90 aziende del settore, con un ricco palinsesto di convegni e un programma formativo.
Il tema della fiera
Tema della Fiera, organizzata in partnership con le principali associazioni di categoria ANAV, AGENS e ASSTRA, è la mobilità collettiva sostenibile e più in particolare il trasporto pubblico locale, che in Italia conta un giro d'affari complessivo di oltre 12 miliardi di euro l'anno, più di mille imprese attive, oltre 126 mila addetti occupati e 5,2 miliardi di passeggeri trasportati ogni anno. Il passaggio alla produzione di energia integralmente da fonti rinnovabili è un obiettivo di lungo periodo che richiederà la realizzazione di complesse infrastrutture e lo sviluppo di nuove tecnologie, ma già da ora è possibile cominciare a lavorare sul versante dell’utilizzo dell’energia adottando soluzioni a più elevata efficienza.
Luca Palermo, AD di FieraMilano l'ha definita una "scommessa vinta" e ha dichiarato: "Vedere il livello di interlocuzione degli attori dimostra che c'è molto pragmatismo sulle problematiche del momento. Nessuno le nasconde, ma l'innovazione è al centro della trasformazione digitale e della sostenibilità che sono gli elementi importanti del mondo del trasporto".
La fiera si è proposta come “propulsore di un cambio culturale” che, soprattutto post pandemia, è necessario per far risalire le quote del TPL rispetto al trasporto privato. Ecco allora che concetti come sostenibilità e trasformazione digitale non hanno più solo a che fare con la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, bensì con le persone che vanno di nuovo messe al centro grazie anche al MaaS (Mobility as a Service), ossia servizi di trasporto pubblico e privato accessibili da un unico canale digitale che rendono più piacevole ed efficiente lo spostamento con il TPL.
Ostacoli alla mobilità collettiva sostenibile
Gli ostacoli sono sicuramente dovuti alla mancanza di infrastrutture, ai finanziamenti non sufficienti e alle difficoltà di approvvigionamento di energia elettrica vs i vincoli di decarbonizzazione dettati dalla comunità europea. In Italia ci sono forti ritardi nella transizione elettrica in generale e il trasporto pubblico non fa eccezione (solo l'1% delle flotte è elettrico contro una media Europea del 30%).
Ma lo scopo di questo articolo non è quello di analizzare gli ostacoli della transizione, bensì parlare di quello che abbiamo visto e “respirato” in Fiera, perché se i numeri non trasmettono ottimismo, ci pensano i principali stakeholder del settore a farlo a dare un chiaro segnale di quello che ci aspetta nei prossimi anni.
Vuoi approfondire il tema dell'eMobility e ricevere contenuti esclusivi? Visita la pagina dedicata e iscriviti alla Newsletter!
La fiera
Alla Next Mobility Exhibition erano presenti tutti i principali produttori di autobus che hanno presentato i loro più recenti modelli di autobus elettrici alimentati da batterie o da idrogeno, ma anche diversi fornitori di tecnologie a supporto della transizione elettrica dei veicoli per il trasporto delle persone quali i produttori di celle a combustibile e di componenti per l’elettrificazione. E questo perché l’elettrificazione del trasporto pubblico, come di qualsiasi altro mezzo pesante, richiede il dialogo e la collaborazione tra tutti i diversi attori della filiera.
L'ecosistema di KEB
Anche KEB si è presentata con alcuni partner e ha esposto il suo ecosistema per l’elettrificazione dei motori ausiliari, perché anche chi fornisce un componente nel processo di elettrificazione, a sua volta parla con una serie di interlocutori che alimentano la filiera.
Si tratta di un sistema costituito dal KEB COMBIVERT T6 APD, un inverter modulare e scalabile ad alta tensione progettato per la gestione dei motori ausiliari (pompa idroguida, compressore aria, dotati di motore MOTEG particolarmente efficiente) su veicoli elettrici ed ibridi.
Ed è proprio sugli ausiliari che KEB è stata supportata dai propri Partner:
MOTEG: motori brushless per compressore aria e pompa idroguida
Settima meccanica: pompe idrauliche e gruppi motopompa
Hydac: sistemi di raffreddamento
Valeo: pompa liquido di raffreddamento
SPII Shaltbau group: contattori DC
Chi ha vistato il nostro stand ha potuto vedere il T6 direttamente connesso a questi ausiliari e ha avuto modo di parlare con chi scrive, per comprendere i vantaggi di una soluzione integrata, unica sul mercato in termini di efficienza, compattezza, peso e silenziosità.
Come fare per accelerare i tempi
Le premesse per far si che ciò di cui si dibatte da anni diventi realtà ci sono tutte. E se da un lato bisogna intervenire a livello culturale sulla domanda e quindi lavorando sul MaaS, dall’altro bisogna lavorare sul rinnovo del parco mezzi. Secondo uno studio del Politecnico una delle cause dello scarso utilizzo del TPL, a favore dell’auto, è il cattivo stato dei mezzi, il che non significa necessariamente buttare tutto il vecchio: esiste anche il concetto di Retrofitting. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.
Se sei arrivato fin qui, potrebbero interessarti altri contenuti sull'eMobility. Clicca sul bottone qui sotto per approfondire!